«Ho studiato da parrucchiera, poi ho deciso di cambiare strada Mi piace aiutare i nostri clienti in una scelta importante»
Nata come parrucchiera, scopertasi commessa, con una grande attitudine a lavorare a contatto con le persone, riconoscerne le necessità e soddisfarle. È, in pochissime parole, Marcella Campedelli, la commessa di Formaflex, il negozio di materassi e poltrone di Vago di Lavagno che quest’anno è entrata nella classifica in rosa dell’iniziativa del quotidiano L’Arena. Nata a Verona nel 1982, Marcella ha studiato come parrucchiera, una professione che ha esercitato per in breve periodo ma che ha sentito non essere parte di lei. «Oggi ho un’unica cliente di fiducia: mia mamma» afferma sorridendo. La carriera di Marcella a contatto con il pubblico, dopo l’esperienza come parrucchiera, è proseguita nel bar aperto e gestito dalla sorella, ha lavorato per un periodo anche in fabbrica e poi è tornata in mezzo alla gente. «Sono tornata a lavorare con il pubblico» racconta «perché dà l’opportunità di crescere e maturare. Però è molto diverso lavorare in un bar e in un negozio come il mio, che preferisco». Sono due lavori che Marcella ha provato e grazie ai quali ha potuto capire quale fosse la sua strada. Infatti, lei stessa ha ammesso che se potesse dare un consiglio alla Sonia del passato, sarebbe certamente quello di iniziare una carriera come quella in Formaflex, dove può accompagnare e aiutare le persone a fare una scelta molto importante, perché legata al mondo del relax. «Mi piace il contatto con i clienti» racconta «quando vedo arrivare una persona che cerca una poltrona o un materasso, con pazienza cerco di capire di cosa abbia bisogno». Un servizio «sartoriale» e non sempre facile, perché Marcella tratta prodotti importanti ed essenziali per le persone, con l’intenzione talvolta di far comprendere quanto certe convinzioni del passato siano invece dannose per la salute, ecco perché il suo ruolo a volte si trasforma in quello di una consulente. «Una convinzione con la quale mi sono confrontata e mi capita ancora di confrontarmi» spiega «è quella delle persone anziane che credono che il miglior materasso debba essere duro come una tavola, ma riesco a far capire loro un prodotto più adatto». Sarà questa sua capacità di orientare verso la scelta migliore, che ha spinto i suoi fan a farla entrare in classifica. «Ho scoperto dopo un mese di essere entrata in lista» confida «me lo ha detto una mia amica. L’iniziativa la conoscevo dall’anno scorso, perché una mia amica raccoglieva i punti per una persona, ma io quest’anno, non sapevo di essere iscritta. Ho un po’ capito chi possa avermi fatto entrare in classifica, ma non ho conferme, il mio sospetto è sui colleghi e su una delle mie sorelle». Entrata per caso e ora in corsa, anche Marcella e il suo fan club si battono per conquistare fino all’ultimo tagliando ancora non compilato in tutta la provincia. «Alla fine» conclude «sono andata anche bene. Ho qualche cliente affezionato che raccoglie per me i punti, mi è successo che un mio omonimo uomo ha visto il mio nome su L’Arena ed è venuto a conoscermi». Eppure, il fan più grande di Marcella è suo figlio Thomas, ma da prima che la mamma diventasse una delle commesse ideali, visto che la sua azienda si promuove su TeleArena e lui ne va tanto fiero. •
«Il contatto con le persone per me è sempre fondamentale Questo lavoro mi ha dato tanto Le mie colleghe? Fantastiche»
Dal cartello «cercasi commessa» sono passati più di trent'anni, alcune generazione e tantissimi ricordi. Sonia Poltronieri, oltre che essere la storica commessa de «La casa della scarpa» di Legnago, è tra le commesse più apprezzate in provincia di Verona ed è entrata nella classifica femminile dell'iniziativa organizzata al quotidiano L'Arena per questa nuova edizione. Sonia è un punto fermo a «La casa della scarpa», lo è da molti anni per tanti clienti, molti dei quali li ha accompagnati dall'infanzia fino ad oggi. «La scarpa è molto importante» spiega Sonia «tante persone hanno problemi di piedi. Non è facile trovare la scarpa giusta, ma alla base ci deve sempre essere un buon prodotto». Tra i suoi clienti ci sono persone di ogni età: dai bambini agli anziani, tutti con esigenze diverse che, dopo tutti questi anni di lavoro e di passione, Sonia ha imparato a riconoscere, comprendere e aiutare. Non c'è solo questo, però, l'eccellenza deriva dall'insieme di un buon prodotto, esperienza e certamente la passione per il proprio lavoro e, in questo caso, anche all'amore per il contatto con il pubblico. «Se c'è una cosa della quale non posso fare a meno» rivela «è il contatto con le persone. Questo lavoro, però, richiede molta pazienza e la capacità di sorridere sempre, ogni giorno». Tutto questo, la dedizione di Sonia, la sua professionalità, l'ha portata ad essere tra i protagonisti dell'iniziativa del giornale, perché a sorpresa qualcuno ha deciso di farla entrare in classifica e questo è stato solo un punto di partenza per molti che hanno fatto il possibile per tenerla il più in alto possibile. «L'iniziativa la conosco dall'anno scorso» racconta Sonia «avevo letto qualcosa sul giornale. Quest'anno mi è arrivato un messaggio dove mi dicevano che ero in classifica anche io». Da quel momento è iniziata la corsa di Sonia, sostenuta da conoscenti, amici, clienti, parenti e dalla sua prima fan: zia Daniela. Un sostegno sicuramente meritato, visto l'amore e la cura che Sonia ha per i suoi clienti. «Questo lavoro mi ha dato tanto» confida «dai miei titolari, ai quali devo molto perché mi hanno dato il permesso di crescere, di realizzarmi, alle mie fantastiche colleghe con le quali c'è complicità e si lavora in serenità, fino ai clienti che, anche con piccoli gesti, mostrano la loro riconoscenza verso il nostro lavoro». Riconoscenza e fiducia che Sonia, evidentemente, merita, perché per lei sono arrivati moltissimi voti durante le settimane che hanno accompagnato questa iniziativa che conosce, racconta e premia i commessi e le commesse ideali. Ed è stato, per Sonia come per moltissime altre persone, un vero regalo in questo anno così diverso e convulso, che ha stravolto le tradizioni e vietato tutto ciò che negli anni ha caratterizzato le feste. «Adesso è certamente più difficile - conclude Sonia -, tutta questa situazione non ha permesso di fare molto, siamo tutti bloccati: amici e parenti. La speranza per il 2021 di tornare alla normalità, è tanta».